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Immagine del redattoreAndrea

Come nasce una filastrocca d'argento?

C’era una volta una piccola filastrocca d’argento. Era dolce come una sera d’estate, fresca come l’aria, allegra come una bambina. Tuttavia, non era ancora stata scritta. Iniziò a volare nel vento, sulle ali del sole, nelle risate dei bambini, alla ricerca di un modo di nascere. 

Una signora posò il cappello e le borse della spesa; appena alzò gli occhi sul suo bambino, sul suo uomo, sulla sua terra, il suo sguardo si riempì di sole: era l’amore, e la piccola filastrocca capì di aver trovato il suo cuore. Ma il suo cuore aveva bisogno di mani per accarezzare e di gambe per correre e di labbra per sorridere, E le sue mani, le sue gambe e le sue labbra erano le parole. 

Lavagna con calcoli e cuori rossi

Poco distante, accanto alla collina della felicità, un uomo stava costruendo una casa di parole. Ogni mattina spazzolava le vecchie e ne cercava di nuove, appoggiava delicatamente le une alle altre, valutava le sfumature da più angolazioni, lucidava con cura tutte le sillabe perché lasciassero passare i raggi di sole.

La piccola filastrocca capì che, per nascere, doveva far incontrare quei due!


Ma tra la casa della signora e la collina della felicità correva il mondo della distrazione: chi tentava di attraversarlo restava impigliato tra illusioni ed abitudini e finiva per dimenticare le cose più belle. La piccola filastrocca volteggiava su una nuvoletta e, pensierosa, si grattava la testa. Distrattamente planò fino ad un olmo, che mosse le sue foglie facendole il solletico alla pancia. La filastrocchina scoppiò in una bella risata, che subito si trasformò in vento, agguantò il cappello della signora e lo fece volare in cielo, dritto verso la casa di parole.



La brava signora cominciò a correre forte e si fermò solo davanti all’uomo delle parole, che le porgeva gentilmente il suo cappello.

Entrambi sorridevano con gli occhi e si sedettero sul prato a chiacchierare. Le parlò della casa di parole ed essa riempì l’aria di sole parlando del suo bambino, del suo uomo e della sua terra.

L’uomo ascoltava ed ascoltando imparava il sole e l’amore, che erano il cuore della piccola filastrocca. Prese la penna per dare a quel cuore un corpo ed il suo corpo erano sillabe e parole, erano scintille e lacrime e risate, erano sogni ed erano vita. E dalla vita di quel momento, nacque la filastrocca d’argento. 



- FINE -


Post Scriptum ...se siete molto curiosi di sapere come faceva, eccola qui:


 

Mi chiamo Andrea e traduco ciò che le persone hanno nel cuore in filastrocche e fiabe personalizzate per Filastrocche su misura, che li trasforma in regali di compleanno, matrimonio e altro ancora. Questo è il mio blog dove potrai divertirti, imparare e stupirti.

 

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